Il cuore della Pace

Domenica 4 febbraio, grazie all’ospitalità dei frati Cappuccini e delle Suore Serve di Maria Riparatrici, anche quest’anno l’Azione Cattolica della Diocesi di Adria-Rovigo si è incontrata per la ormai tradizionale festa unitaria della Pace. I ragazzi dell’ACR, in questa giornata , sono stati chiamati a dimostrare di essere in grado di diventare apprendisti dell’arte unica di mettere in atto la vera Pace costruendo “opere di pace “, scoprendo che l’unico “maestro” è Gesù! L’attività della mattinata si è svolta attraverso quattro laboratori artistici: danza, recitazione, pittura e canto. L’obiettivo di ogni singola squadra–laboratorio è stato quello di impegnarsi nel grande tema della giornata, preparando, come prodotto finale, un’esibizione da presentare nel momento unitario conclusivo del pomeriggio. Assemblando il tutto, ne è scaturito un piccolo show presentato agli adulti, ai giovanissimi e ai genitori presenti. Ciò a significare che, come i singoli spettacolini hanno costruito un unico show a vantaggio di tutti, così anche le singole opere di pace di ogni ragazzo, se messe insieme, potranno creare qualcosa di bello, di vero, per la gioia di tutti…. e tutto questo è PACE.

I GIOVANISSIMI hanno scoperto l'importanza del dialogo come strumento per valorizzare le differenze attraverso le quali potersi arricchire. Attraverso un gioco hanno imparato a riporre la fiducia negli altri e hanno capito quanto questo sia importante soprattutto nei momenti difficili. La discussione ha favorito un dialogo costruttivo tra persone che hanno modi diversi di pensare e di esprimere il proprio pensiero. Hanno poi analizzato alcune frasi tratte dal Nuovo Testamento scoprendo in esse messaggi importantissimi per costruire un mondo nel rispetto di tutti pur nelle diversità.

Per gli ADULTI la mattinata è stata arricchita da una interessantissima relazione di Mons. Giampaolo Crepaldi, vescovo polesano. Con ricchezza di esempi e appropriati spunti legati all’attualità, il segretario del Pontificio Consiglio “Giustizia e Pace”, ha evidenziato come, in tempi di estrema complessità e di globalizzazione spinta, non si possa più affrontare il tema della Pace con affermazioni superficiali o scioccamente “buoniste”. Se le guerre non dichiarate stanno diventando come schegge impazzite che coinvolgono realtà grandi e piccole, in ogni angolo del pianeta , oggi più che mai occorre riprogettare cammini e strategie di Pace da più “tavoli” di studio e riflessione. A partire da un concetto di “persona” che non è più così universale come sarebbe dato di pensare: per continuare con la “sfida dell’educazione”, passando per l’affermazione sempre più decisa che solo nella attuazione di una “ecologia della persona” si potrà pensare di attivare con forza e determinazione una vera e costruttiva PACE PREVENTIVA.

Altrettanto illuminante è stata l’omelia durante la celebrazione eucaristica comunitaria. Tre domande ha posto Mons. Crepaldi, e ad esse ha provato a dare risposta insieme ai ragazzi dell’ACR. Che profumo ha la Pace? Essa ha l’odore e la fragranza del pane condiviso con chi ti sta accanto. Che colore ha la he supace? E' come un arcobaleno che ha tutti i colori del mondo, tutte le gradazioni e le sfumature che l’occhio può cogliere. E infine, che suono ha la pace? Ha un suono dolce, melodioso, è il risultato di tanti strumenti che insieme, con pazienza e attenzione, rendono ARMONIA i singoli suoni. Così dovrà essere la Pace che i cristiani ,”armonizzati” dalla parola di Gesù, dovranno costruire giorno per giorno, sulle strade della vita. Non è da dimenticare l’intervento, nel pomeriggio, di don Marco Balzan, che ha arricchito il tutto con alcuni brani musicali inerenti il tema della giornata, e che ringraziamo vivamente per aver accettato il nostro invito. Nel pomeriggio anche il Vescovo Lucio è venuto a portarci il suo caloroso saluto.

Un grazie sincero a chi ha preparato la Festa, per gli animatori dei ragazzi e dei giovanissimi che hanno fatto di tutto per regalare a ciascuno di noi una Bella Festa. A Mons. Giampaolo Crepaldi che nonostante la stanchezza di un lungo viaggio è arrivato da Roma per arricchirci con il suo intervento. A don Giorgio Seno, a don Emanuele Sieve per il contributo spirituale che non ci fanno mai mancare. Dopo i saluti, a ricordo della festa , tutti i presenti hanno ricevuto una card con lo slogan “E’ bello ciò che p(i)ace!” perchè la giornata non rimanga solo una festa ma sia un impegno a diventare veri costruttori di pace.

 

Daniele, Annamaria, Nicola, Alberto, Paola

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