Nutrire il pianeta, energia per la vita

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la malnutrizione come lo squilibrio cellulare del rapporto tra nutrienti ed energia e la quantità di essi che risulta necessaria al corpo umano per garantire la crescita, la manutenzione e le funzioni specifiche dell’organismo. La malnutrizione, dunque, non deve essere confusa con la sola scarsità di cibo (denutrizione); essa infatti può essere causata sia dalla scarsità ma anche dall’abbondanza di cibo o da una dieta non equilibrata.

La malnutrizione è un’emergenza invisibile che causa ogni anno la metà delle morti infantili. Solamente una piccola frazione di questi decessi è una vera e propria morte per fame, in tutti gli altri casi si tratta di un processo progressivo e silenzioso che porta a un rallentamento dello sviluppo fisico e intellettivo del bambino, provocando ritardi permanenti e riducendo la capacità dell’organismo di difendersi dalle infezioni, con un incremento della possibilità di decesso. Tale emergenza non è uniformemente diffusa nel mondo ma si concentra in determinate aree quali Asia meridionale e l’Africa Subsahariana.

Il problema della malnutrizione non è legato a una ridotta produzione di cibo, quanto al “paradosso dell’abbondanza”, di cui aveva già parlato Papa Giovanni Paolo II nel discorso del 1992 alla FAO, per cui c’è cibo per tutti ma non tutti possono mangiare. Ogni giorno pochi uomini in alcune zone del mondo consumano eccessivamente, sprecano o usano gli alimenti per altri fini mentre molti altri esseri umani hanno difficoltà di accesso al cibo a causa della scarsità d’ infrastrutture, all’instabilità politica, a fenomeni meteorologici estremi, ai cambiamenti climatici a lungo termine che caratterizzano alcune aree del pianeta.

Per questo motivo è necessario elaborare nuove forme e maggiori impegni per nutrire il mondo e, come ha ricordato Papa Francesco durante la sua visita alla FAO, è necessario che gli Stati si ispirino alla convinzione che il diritto all’alimentazione sarà garantito solo se ci preoccupiamo del suo soggetto reale, vale a dire la persona che patisce gli effetti della fame e della denutrizione. Oggi invece la lotta contro la fame e la denutrizione è ostacolata dalla “priorità del mercato” e dalla “preminenza del guadagno” che ha ridotto il cibo a una merce qualsiasi, soggetta a speculazione, anche finanziaria.

Il Santo Padre, nell’ Evagelii Gaudium, ci ricorda che la lotta alla malnutrizione non deve essere orientata a un pragmatismo emergenziale, che si rivela come proposta sempre provvisoria, ma a un orientamento deciso nel risolvere le cause strutturali della povertà, ricordandoci che la radice di tutti i mali è l’iniquità.

Nel suo videomessaggio ai cinquecento delegati intervenuti all’incontro “Le idee di Expo 2015 – Verso la carta di Milano”, Papa Francesco, ha ricordato che per eliminare il problema dell’iniquità è necessario compiere alcune scelte prioritarie quali la rinuncia dell’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e agire sulle cause strutturali dell’iniquità, mettendo al centro la dignità delle persone e il bene comune.

Matteo Barion

Data: 
Lunedì, 16 Febbraio, 2015 - 20:51