Alla scoperta della Convezione sui diritti dei minori

La Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è un Patto tra Stati approvato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificato da quasi tutti gli stati membri dell’ONU, ad eccezione degli Stati Uniti d’America e della Somalia. In Italia è stata ratificata il 5 settembre 1991.

Il documento, che per la prima volta nella storia ha riconosciuto i minori come esseri umani completi, ha voluto riconoscere solennemente i diritti fondamentali dei minori per tutelarli, favorirne il benessere, promuoverne la partecipazione e la cittadinanza sociale.  Le bambine e i bambini non sono più considerati solo come persone che hanno bisogno di assistenza e protezione ma come cittadini capaci di avere opinioni e di prendere decisioni.

La Convenzione, che ha voluto tradurre in diritti i bisogni e le necessità dei minori, è composta da 54 articoli e suddivisa in 3 parti: la prima parte (articoli 1-41) contiene l’enunciazione dei diritti, la seconda (articoli 42-45) individua organismi preposti e modalità per l’implementazione e il monitoraggio della Convezione stessa e la terza (articolo 46-54) descrive la procedura di ratifica. Inoltre sono presenti tre protocolli opzionali sul coinvolgimento dei minori nei conflitti armati, quello sulla vendita dei minori, la prostituzione e la pornografia infantile ed infine quello per le procedure di reclamo.

I diritti contenuti nel documento possono essere riassunti in diritti generali (vita, libertà di espressione, pensiero, religione, informazione e riservatezza); diritti che riguardano la propria condizione (acquisire una nazionalità, conservare l'identità, stare con i genitori e la famiglia, essere a loro riuniti in caso di separazione forzata, a meno che non sia preferibile una soluzione diversa); diritti che richiedono misure protettive (tutela dallo sfruttamento economico e sessuale, e da altre forme di negligenza e abuso); diritti che riguardano lo sviluppo e il benessere (adeguato livello di vita, salute, sicurezza sociale, istruzione e tempo libero); diritti per minori che si trovano in particolari circostanze (rifugiati, orfani) o con bisogni speciali.

Il Comitato ONU ha individuato quattro principi generali, trasversali a tutti gli articoli della convenzione:

  • Non discriminazione (art. 2): i diritti sanciti dalla Convenzione devono essere garantiti a tutti i minori, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori.
  • Superiore interesse (art. 3): in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l'interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità.
  • Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino (art. 6): gli Stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione tra Stati.
  • Ascolto delle opinioni del minore (art. 12): prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le opinioni.

La Convenzione prevede un meccanismo di controllo operato dagli Stati, che devono presentare a un Comitato indipendente un rapporto periodico sull’attuazione dei diritti delle bambine e dei bambini sul proprio territorio.

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Data: 
Martedì, 14 Aprile, 2015 - 22:57