Generatività: futuro possibile per il Polesine?

Generatività: futuro possibile”: questo è il titolo del convegno promosso dal Movimento Lavoratori di Azione Cattolica (MLAC) della Diocesi di Adria – Rovigo e dall’Azione Cattolica della Parrocchia di Canaro, che si è svolto Sabato 16 Febbraio a Canaro, nella splendida cornice del Museo Virtuale del Pittore Benvenuto Tisi da Garofalo (MUVIG). In un clima famigliare e coinvolgente, l’ospite e relatrice dell’incontro, la Professoressa Laura Gherardi, docente di Sociologia generale presso l’Università degli Studi di Parma e l’Università Cattolica di Milano, ha spiegato a tutti i presenti la genesi dell’idea di generatività e quali spinte sociali ed economiche hanno condotto al suo sviluppo, portando all’attenzione alcuni casi concreti molto significativi. La generatività è un concetto nato dopo la crisi del 2008, quando si è constatato che il modello di crescita in atto non era più sostenibile e portava ad un divario sempre maggiore tra espansione economica e costruzione di legami sociali.(Galleria Fotografica)

È emersa l’urgenza di pensare ad un modello alternativo di progresso, che non tralasciasse l’attenzione per l’ambiente e che fosse generativo non solo di capitale economico, ma soprattutto di capitale “sociale” ed “umano”.  La generatività è, quindi, un atteggiamento e un nuovo modo di vedere il rilancio di un gruppo di persone, che chiunque può proporre, in base agli specifici percorsi formativi ed esperienziali. La prospettiva generativa, come emerge anche dagli oltre cento contributi ed esempi pubblicati nell’archivio del sito www.generativita.it, richiede un cambio di mentalità, una capacità di progettazione più lungimirante, in cui i vari attori coinvolti sappiano dialogare e collaborare insieme per delineare una nuova visione di società. Il compito delle istituzioni è agevolare e facilitare tutte le proposte e le istanze in merito e diventare il “luogo” in cui si creano reti di relazioni e di cooperazioni rilevanti. All’incontro è intervenuto il Sindaco di Canaro Nicola Garbellini per illustrare la storia della nascita del MUVIG, a partire dall’idea che non fosse solamente un luogo di eccellenza artistica, ma che assumesse anche un valore sociale sempre più pertinente. Il MUVIG, infatti, fin da subito ha permesso di rigenerare un luogo storico, la casa natale del pittore Benvenuto Tisi, e trasformarlo in qualcosa di innovativo culturalmente e tecnologicamente per il territorio, grazie all’aiuto di alcuni partner con cui è stato costruito un accordo virtuoso che ha permesso di lasciare un segno tangibile. Oggi il museo è un luogo culturale di pregio: per questo l’amministrazione comunale ha affidato la gestione del museo al CEDI, che lavora in stretta collaborazione con il Comitato di gestione, affinché il legame con il territorio e tra i cittadini diventi sempre più saldo e, appunto, più “generativo”. Infine, l’intervento di don Emanuele Sieve, Assistente Unitario dell’AC diocesana, ha permesso di ampliare la discussione sulla generatività e riportarla alla dimensione umana di un “noi” , inteso come un gruppo di persone che condividono l’esperienza  di costruzione di una comunità, in quanto costituita da rapporti significativi. La relazione diventa, allora, superamento di una visione ego – centrica della vita, per creare ponti e connessioni con un altro diverso da un “io” autoreferenziale. In questo caso, la fede genera vita nuova che permette di superare paure e immobilismo, o per meglio dire, la “stagnazione”. La dottoressa Gherardi ha concluso l’incontro lasciando ai presenti un ulteriore spunto di riflessione, un invito ad uscire dalla stagnazione e mettersi nei panni degli altri per cercare di rispondere ai loro bisogni e, dunque, diventare ciascuno generatori di nuove prospettive per tutti.

Silla Marzola e Matteo Barion

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Data: 
Lunedì, 18 Marzo, 2019 - 22:44