Le figure dei testimoni

Antonietta Meo (Nennolina)

Piccola evangelista della sofferenza – "piccolissima" nella Gioventù Femminile e poi "beniamina" – Antonietta Meo (detta Nennolina) è volto e testimonianza della santità di tutti i bambini che soffrono. Nasce a Roma nel 1930 e a soli 6 anni è colpita da un osteosarcoma, che richiederà l'amputazione della gamba sinistra. Morirà a 7 anni dopo una dolorosissima via crucis tutta offerta per la salvezza delle anime.
La Gioventù Femminile promosse fin dal 1941 la causa di beatificazione per espresso volere di Armida Barelli, allora Presidente nazionale.
Le conclusioni favorevoli del processo canonico diocesano – chiuso il 23 maggio 1972 – sono ora presso la Congregazione per le cause dei santi e promotore ne è l'Azione Cattolica Italiana. Significative sono le letterine e le brevi preghiere che la bambina scrisse a Gesù durante la sua malattia per offrire le proprie sofferenze.

Per approfondire:

Armida Barelli

Nasce il 1 dicembre 1882 in una famiglia della laboriosa borghesia milanese. Non è educata ai valori religiosi. Tra il 1895 ed il 1990 studia in un collegio svizzero, dove impara a conoscere e ad amare il Signore.Negli anni che vanno dal 1900 al 1908 non le mancano ripetute occasioni per formare una propria famiglia, ma per sé sceglie una strada diversa. Si impegna ad aiutare orfani e figli di carcerati. Nel 1910 avviene l’incontro con un grande francescano: padre Agostino Gemelli.
Nel 1918 è nominata Amministratore unico della nuova Editrice "Vita e Pensiero".Il 17 febbraio del 1918 per volontà del Card. Ferrari dà inizio alla Gioventù Femminile Cattolica Milanese, diventandone Presidente. Il 28 settembre dello stesso anno è nominata da Benedetto XV Presidente Nazionale della Gioventù Femminile per l’espansione dell’Associazione dell’Istituto "G. Toniolo" e del Comitato Promotore per la fondazione dell’Università Cattolica, inaugurata ufficialmente dall’allora Card. Achille Ratti il 7 dicembre 1921. Nel 1919 istituisce insieme con padre Gemelli una Famiglie di laiche consacrate a Dio. Nel 1920 inizia l’Opera Missionaria della Gioventù Femminile a Sian-Fu (Cina settentrionale), intitolata "Istituto Benedetto XV". Sostenuta per quasi tre decenni, l’Opera è tuttora attiva. Nel 1920, dietro insistente domanda di Armida Barelli, Pio XI ufficializza – con Lettera Apostolica – la "Giornata Universitaria" da svolgersi ogni anno. Il 9 febbraio 1921 Benedetto XV invia a padre Gemelli il Breve Apostolico "Cum Semper" – Magna Charta dell’Università Cattolica – richiesto da Armida Barelli. Il 15 novembre è istituita da Benedetto XV, con Lettera Apostolica, la "Società degli Amici dell’Università Cattolica", su esplicita richiesta di Armida Barelli. Il 7 dicembre dello stesso anno il Card. Ratti inaugura l’Università Cattolica. Dal 1927 al 1929 organizza l’Opera della Regalità di N.S. Gesù Cristo, per la diffusione della vita liturgica e della spiritualità cristocentrica. Nel 1946 riceve da Pio XII la nomina di Vice Presidente generale dell’Azione Cattolica per un triennio. Dal 1920 al 1950 percorre più volte l’Italia per la diffusione della Gioventù Femminile (un milionecinquecentomila iscritte); organizza convegni e congressi nazionali ed internazionali, Settimane Sociali, pellegrinaggi, innumerevoli corsi culturali e formativi. Dà grande impulso all’attività cattolica femminile nelle Leghe Internazionali. Nella prolungata malattia – iniziata nell’autunno del 1949 – vive nella fede purissima, in spirito di penitenza, nella preghiera prolungata e nell’offerta – in particolare – per la futura Facoltà di Medicina e del Policlinico Gemelli, in Roma. Termina la sua vita a Marzio (VA) il 15 agosto del 1952, festa dell’Assunta.

Per approfondire:

  • Testi e Bibliografia
  • L'opera di Armida Barelli nella Chiesa e nella società del suo tempo, Ave, 1983

Vittorio Bachelet

Nasce a Roma il 20 febbraio del 1926, da Giovanni e Maria Bosio. È il figlio più piccolo, ultimo di nove fratelli, tre dei quali morti in tenera età. Dei cinque (tre ragazze e due ragazzi) il primogenito, Adolfo, gli farà da padrino di Battesimo. Nel 1932 la famiglia Bachelet si trasferisce al seguito del padre, ufficiale del genio, a Bologna. Nel 1934 viene iscritto nei fanciulli di Azione Cattolica, presso il circolo parrocchiale di S. Antonio di Savena. Nel 1938 inizia a frequentare a Roma il liceo classico. Negli anni degli studi superiori è coinvolto nelle attività della Congregazione mariana guidata dal cardinal Massimo Massimi.
Consegue la licenza liceale nel 1943. Si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza; solo nel successivo anno accademico inizia a frequentare regolarmente i corsi. Durante il periodo universitario cresce il suo impegno all'interno della Fuci, sia nella sezione romana, sia nel centro nazionale. Diverrà condirettore di "Ricerca", il periodico della federazione universitaria. Il 24 novembre del 1947 si laurea, con una tesi su “I rapporti fra lo Stato e le organizzazioni sindacali”; suo relatore è il prof. Levi Sandri. Nell'anno accademico 1947-48 è assistente volontario presso la cattedra di Diritto amministrativo. Dal 1949 al 1959 svolge attività di ricerca in Università accanto al prof. G. Zanobini. Nel 1950 diventa redattore capo di “Civitas”, rivista di studi politici diretta da P.E. Taviani; di questo periodico, a cui collaborerà sino al 1959, sarà poi vicedirettore responsabile.
Negli anni cinquanta ha incarichi presso il Cir (Comitato italiano per la Ricostruzione) e le strutture della Cassa per il Mezzogiorno. Il 26 giugno del 1951 si sposa con Maria Teresa (Miesi) De Januario. Nel 1952 nasce la figlia Maria Grazia e nel 1955 nasce il figlio Giovanni. Dal 1956 al 1959 insegna Istituzioni di diritto amministrativo presso l'Accademia e Scuola di applicazione della Guardia di Finanza. Nel 1957 consegue la libera docenza in Diritto amministrativo e in Istituzioni di diritto pubblico. Pubblica la sua prima opera monografica di contenuto giuridico “L'attività di coordinamento nell'amministrazione pubblica dell'economia”. Dal 1958 al 1961 insegna Diritto amministrativo presso la facoltà di Giurisprudenza di Pavia. Nel giugno del 1959 viene nominato da Giovanni XXIII vicepresidente dell'Azione Cattolica Italiana; presidente è Agostino Maltarello. Dal 1961 insegna, prima Diritto pubblico e poi Diritto amministrativo, nella facoltà di Scienze politiche di Trieste; sarà ordinario dal 1965. Nel 1964 diviene presidente generale dell'Azione Cattolica. Nel 1968 insegna, come docente ordinario, Diritto pubblico dell'economia presso la facoltà di Scienze politiche della Libera Università internazionale di studi Pro Deo. Nel 1973 conclude il lungo periodo alla guida dell'Azione Cattolica (tre mandati, l'ultimo dei quali, dal 1970 al 1973, come primo presidente dell'Ac ridisegnata dal nuovo Statuto). Viene nominato vicepresidente della commissione pontificia per la famiglia, del comitato italiano per la famiglia, della Commissione italiana Justitia et Pax. Nel 1974 è docente ordinario di Diritto pubblico dell'economia presso la facoltà di Scienze politiche dell'Università di Roma "La Sapienza". Nel 1976, dopo le elezioni amministrative del giugno, è eletto a Roma in Consiglio comunale. Il 21 dicembre del 1976 viene eletto vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura. Il 12 febbraio del 1980 è ucciso dalle Brigate rosse al termine di una lezione universitaria.
(dal volume di Angelo Bertani e Luca Diliberto Vittorio Bachelet. Un uomo uscì a seminare, AVE, 1994)

Per approfondire:

I testi sono stati tratti da www.azionecattolica.it

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