Nostra indispensabile bussola

Ieri, in occasione della festività di Maria Immacolata, il Santo Padre Benedetto XVI ha inviato un paterno saluto a tutti i soci dell’Azione Cattolica Italiana, che l’8 dicembre hanno vissuto nelle loro diocesi e parrocchie la “festa dell’adesione”. Ringraziamo con affetto filiale il Papa: essere nel cuore di Benedetto XVI è per noi motivo di grande gioia, e ci incoraggia a sentirci sempre più responsabili, da laici credenti, nella Chiesa e nel mondo.

Il Papa ci ha affidato alla “materna protezione di Maria Santissima”, e ci ha augurato di poter “esprimere al meglio il servizio ecclesiale e specialmente l’impegno educativo, per il quale l’Azione Cattolica può contare su una lunga e consolidata tradizione”. Già lo scorso 4 maggio, in piazza San Pietro, in occasione dei festeggiamenti per i 140 anni dell’associazione, il Santo Padre ci ha chiesto di spenderci sempre più intensamente, con tutta la Chiesa, per fare fronte all’attuale emergenza educativa. Come Maria diciamo senza riserve “si”, e ci proponiamo di accompagnare con fedeltà e cura gli uomini e le donne che incontriamo. Già il prossimo incontro delle presidenze diocesane, previsto per maggio 2009, affronterà la tematica dell’educazione alla luce delle grandi domande che provengono da questo tempo e da questo mondo. Anche gli assistenti ecclesiastici diocesani si incontreranno a gennaio per riflettere sulla dimensione educativa del loro servizio.

Nel cammino dell’associazione, l’amorevole e sapiente guida di Benedetto XVI è e sarà bussola indispensabile. Per questo motivo, il programma triennale dell’Ac assume pienamente il mandato della santità, che proprio Benedetto XVI ci ha lasciato in dono nell’incontro nazionale del 4 maggio.

La Presidenza Nazionale

Continua ininterrotta la storia dell’AC

È un’esperienza religiosa emozionante e profonda nello stesso tempo il giorno dell’Immacolata stare sotto le finestre del Papa in Piazza San Pietro ad ascoltare il suo messaggio; sentirsi dire che Dio ha amato e ama la nostra libertà, che sapeva che non l’avremmo usata bene e che ciononostante non si è mai pentito di averci creati e amati e per questo di aver previsto fin dall’inizio la nascita di Suo figlio tra noi da una donna, la vergine Maria. Non è Dio che ha creato la morte, è lei che si è infilata nella nostra vita per l’invidia del maligno.
Bello poi quel ricordo gioioso dell’Azione Cattolica dopo i saluti nelle varie lingue, bello quel caloroso saluto alzando le mani alla vista delle nostre bandiere. In questa cornice tutti gli associati dell’Azione Cattolica si sono sentiti incoraggiare a continuare la loro storia di decisione per il regno di Dio, di amore alla Chiesa e di servizio alla società. Quest’anno ho potuto visitare tante diocesi e tante associazioni anche parrocchiali, tutte mobilitate a stanare santi della vita quotidiana che hanno fatto la storia della loro associazione, dediti a “tirar su” ragazzi e giovani, a tenere vivo il tessuto connettivo della comunità cristiana, a offrire persone capaci di spendersi in nome del Vangelo per l’amministrazione della città. Ho visto esposizioni di tessere di Azione Cattolica, da quelle degli anni ’30 a quelle del rinnovamento degli anni ’70. Molti sono andati a ripercorrere i puntigliosi verbali delle riunioni di gruppo, da cui si coglie la fedeltà quotidiana alla vita della Chiesa e alla propria formazione. Accanto ai tavoli delle commemorazioni stavano gli stendardi, le bandiere, i patroni.
La mente riandava al 4 maggio e al richiamo deciso di papa Benedetto di continuare a costruire storie di santità, vite di dedizione, percorsi di formazione e uomini e donne degni del Vangelo. Sono tornato domenica col treno di notte da Ragusa, dove si è celebrato il 140esimo dell’AC, per essere in Piazza a condividere con l’AC l’incontro col Papa e ho terminato a sera nella parrocchia principale di Valmontone con la benedizione delle tessere, dei segni di adesione: bambini ragazzi, educatori, giovani, coppie di sposi, adulti, nonni sono venuti all’altare a ridire il loro impegno e hanno affidato a Maria in una struggente fiaccolata la risposta generosa alla loro vocazione di cristiani.
La storia dell’AC è così in ogni diocesi italiana e continua la sua fedeltà a Dio e alla Chiesa.

di Domenico Sigalini

L'Augurio di Benedetto XVI per la festa dell'Adesione

"Rivolgo un saluto a tutti i soci dell'Azione Cattolica Italiana, che in questa ricorrenza rinnovano l'adesione all'associazione. Sostenuti dalla materna protezione di Maria Santissima, possano esprimere al meglio il loro servizio ecclesiale e specialmente l'impegno educativo, per il quale l'Azione Cattolica può contare su una lunga e consolidata tradizione".

(Angelus del 8 dicembre 2008)

Sezione: