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Alcuni giovani a Trieste per ...

7 giovani con zaino e sacco a pelo, sono partiti il 3 ottobre u.s. per rappresentare la nostra diocesi alla veglia di preghiera organizzata dall’Azione Cattolica di Trieste, in preparazione alla celebrazione di beatificazione del Servo di Dio don Francesco Bonifacio. E’ stata per loro una bella esperienza che ha permesso di conoscere la figura di don Bonifacio che fu Assistente dell’Azione Cattolica in tempi non certamente facili e di conoscere qualche giovane dell’A.C. di Trieste, con i quali hanno trascorso ore in compagnia alla scoperta delle bellezze della città. Da questo viaggio hanno portato un dono, una riflessione del Beato Bonifacio, scritta all’Azione Cattolica al tempo in cui era assistente, molto bella ma soprattutto molto attuale, anche per noi che ci stiamo impegnando per il sinodo diocesano. Per loro non è stato possibile essere presenti alla celebrazione di Beatificazione perché legati agli orari dei treni, ma sono tornati comunque contenti per una esperienza molto bella e coinvolgente. Ringraziamo il Presidente diocesano di Trieste che si è prodigato per l’accoglienza e l’ospitalità, l’ACG e i Padri Gesuiti. (ALBUM FOTOGRAFICO)

L’Azione Cattolica è azione di laici, organizzata, cristianizzatrice, necessaria.
Meditazione del Servo di Dio sull’Azione Cattolica

Voglio spiegarvi in questa domenica queste quattro caratteristiche.
Prima di tutto l’Azione Cattolica, secondo le parole del Papa, è la partecipazione dei laici all’apostolato gerarchico della Chiesa. Parole forse troppo difficili che non vogliono dir altro che l’aiuto che possono e devono dare coloro che non sono sacerdoti ai sacerdoti perché il mondo ritorni a Cristo e Cristo ritorni al mondo. E’ quindi un’opera apostolica esercitata dai laici, i quali, vedendo che ormai il sacerdote non basta da solo nel difficile lavoro di far ritornare a Dio tutte le anime si mettono al fianco per aiutarlo. L’Azione Cattolica è quindi un campo aperto per tutti i laici di ogni età, sesso e condizione. L’Azione Cattolica è come la vigna della quale si parla nel vangelo di questa domenica: tutti sono chiamati a lavorarvi dentro. …Gesù Cristo per mezzo del suo Vicario il Papa ha invitato tutti a lavorare nella vigna della Chiesa che sono le anime dei nostri fratelli lontani da Dio, ma purtroppo non tutti sentono il dovere e la bellezza di sacrificarsi per il bene spirituale del prossimo.
L’Azione Cattolica è azione organizzata. Un proverbio dice che l’unione fa la forza. Così anche i singoli gruppi di giovani, di uomini, di donne di Azione Cattolica devono lavorare uniti e sotto la diretta dipendenza dei sacerdoti.
Poi l’Azione Cattolica è azione cristianizzatrice. L’Azione Cattolica ha questo scopo: che Gesù regni dappertutto, dovunque sia nella vita di ogni singolo individuo come pure nelle famiglie e nella società. …. Tutto coloro che fanno parte dell’Azione Cattolica devono essere anche portatori di Cristo in mezzo alla società.
L’Azione Cattolica è necessaria. Ma vi è proprio bisogno oggi dell’Azione Cattolica? Vi è proprio bisogno di cristianizzare la società? Non dico bisogno, ma estrema necessità. Del resto basta aprire l’occhio per essere subito convinti. Difatti una società può dirsi veramente cristiana non soltanto quando si rispetta il simbolo di fede ma anche tutti i comandamenti e quando si osservano tutte le pratiche di religione prescritte dalla Chiesa. Ora è questo il modo di vivere odierno? Magari basta poco per accorgersi che il nome di Dio è sempre meno rispettato, che i doveri di giustizia e carità verso il prossimo sono sempre più dimenticati, che la famiglia cristiana non è sempre degna di questo nome.

Breve biografia di don Francesco Bonifacio
ucciso in odium fidei

Il Santo Padre Benedetto XVI ha firmato il decreto di beatificazione del Servo di Dio Francesco Bonifacio, martire, ucciso in odio alla fede nel settembre (probabilmente il giorno 11) del 1946 in una foiba presso Villa Gardossi in Istria.
Francesco Bonifacio nacque a Pirano il 7 settembre 1912, secondogenito di sette tra fratelli e sorelle. Di famiglia semplice e povera, avverte fin da bambino la vocazione al sacerdozio ed entra nel Seminario di Capodistria nel 1924. Viene ordinato sacerdote nella Cattedrale di San Giusto il 27 dicembre 1936. Il primo breve incarico lo svolge nella stessa Pirano. Poi vicario parrocchiale a Cittanova e quindi, nel 1939 curato nella Curazia di Villa Gardossi che conta circa 1300 anime in tante piccole frazioni o casolari sparsi su un territorio collinare tra Buie e Grisignana.
Negli anni difficili dopo l’8 settembre 1943, la popolazione dell’Istria, stretta tra gli  occupatori tedeschi e il fronte titino di liberazione, vive momenti di grossa difficoltà e don Bonifacio si prodiga per soccorrere tutti, per impedire esecuzioni sommarie, per difendere persone e cose.Negli anni dell’amministrazione jugoslava, la propaganda antireligiosa viene sostenuta a tutti i livelli. Il culmine verrà raggiunto con l’aggressione a Capodistria del Vescovo mons. Santin e l’uccisione a Lanischie di don Miro Bulešić nel 1947. Il servizio pastorale di don Bonifacio viene fortemente limitato, ma lui non desiste: è un leader naturale che polarizza attorno a sé la popolazione, soprattutto i giovani. È un prete scomodo e perciò deve essere eliminato.
L’11 settembre 1946, dopo essersi recato a Grisignana per la confessione, ritorna verso casa. Lungo la strada – come confermato da parecchi testimoni – viene avvicinato e fermato da alcune guardie popolari e da alcuni soldati jugoslavi. Poi spariscono nel bosco.
In don Francesco Bonifacio, uomo buono e pacifico, si volle colpire il pastore d’anime, individuando in lui, a motivo del grande ascendente spirituale che godeva su tutta la popolazione, un ostacolo intollerabile alla diffusione dell’ideologia comunista Egli ha difeso coraggiosamente la fede della sua gente dall’ateismo che si pretendeva di imporre. Venne ucciso in odio a Dio e alla Sua Chiesa e per la fedeltà al suo sacerdozio e al suo ministero.
Il decreto della Congregazione delle Cause dei Santi, del 3 luglio 2008, definisce la morte di don Francesco Bonifacio come un martirio.

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