Collaboratori della vostra gioia. La passione di educare insieme

Dal 14 al 16 dicembre 2012, si sono ritrovati a Roma più di mille educatori dell’Azione Cattolica dei Ragazzi e del Settore Giovani di Azione Cattolica per il loro Convegno nazionale dal titolo “Collaboratori della vostra gioia. La passione di educare insieme”, perché in Azione Cattolica la formazione degli educatori è pensata in modo unitario, tenendo alta l’attenzione specifica per i diversi destinatari.

Questo appuntamento si è posto più che mai nel solco del cammino della Chiesa Italiana, che ha dedicato il decennio in corso all’educare alla vita buona del Vangelo. Gli educatori dell’Acr e del Settore Giovani di Ac hanno voluto continuare ad accogliere la sfida dell’essere prossimo e ridire con forza l’impegno e la bellezza della scelta educativa, a partire dalla ricchezza della loro storia associativa e per poter costruire insieme il bene comune.

Durante l’intervento di apertura la biblista Rosanna Virgili ci ha ricordato che ogni credente ha in sé la vocazione ad essere educatore, innanzitutto per gratitudine di quel che ha ricevuto,  e che educare non vuol dire informare o indottrinare ma vuol dire coinvolgere nella vita. Se tutto resta attorno al singolo ci si trasforma in isole incapaci di capire che la nostra vita è dentro un fascio di legami. Ciò comporta un ulteriore passaggio: Educare è portare fuori di “casa”, verso gli altri, nella vita della polis; a partecipare senza paura alla politica e ad essere maturi costruttori del bene comune, che è l’imprescindibile meta dell’educazione.

Franco Miano, Presidente Nazionale dell’Azione Cattolica, ha proseguito ricordandoci che educare è cercare il dialogo, il confronto, il coinvolgimento in un percorso formativo e in un patto educativo che deve coinvolgere innanzitutto le famiglie. È aiutare prima di tutto chi educhiamo, ma più in generale noi stessi e le parrocchie ad aprirsi, ad accogliere, a rendersi più sensibili alla vita delle persone, a partire da quelle più prossime fino a comprendere tutta l’umanità. Tutto ciò non passa tanto attraverso iniziative nuove, ma soprattutto attraverso un proprio nuovo modo d’essere in rapporto al Vangelo e alle persone, attraverso una cordialità attenta e relazionale, attraverso il dialogo. Miano infine ha invitato tutti ad essere educatori responsabili nella corresponsabilità, per consentire agli altri di diventare responsabili e corresponsabili.

La seconda giornata del convegno ha avuto come protagonisti i sentimenti in una tavola rotonda da titolo “Tu chiamale se vuoi… emozioni!” a cui hanno partecipato la  psicoterapeuta Franca Feliziani Kannheiser, il teologo don Cesare Pagazzi e il Mastro dei Novizi della Compagnia di Gesù Padre Carlo Chiappini sj.

La psicoterapeuta ci ha spiegato che educare vuol dire seguire una persona in cui corporeità, emozioni, pensieri e costrutti mentali sono integrati e perché vengano vissute come positive e giustificate, le emozioni devono essere sperimentate in un ambiente protetto, dove poter esprimere quello che pensiamo e proviamo per capire che non è pericoloso, riconducendolo al bisogno che lo ha provocato.

Il teologo invece si è soffermato sul legame tra le emozioni e le mani ricordando che è con le mani che esprimiamo emozioni. Apprendere, comprendere, riprendere, intraprendere, sorprendere, sono verbi che descrivono il fatto umano e derivano tutti da “prendere”, che nuovamente ci rimanda alla mano.

Infine il Maestro dei Novizi ci ha ricordato che l’etimologia stessa della parola “emozione” ci svela che si tratta di una forza che muove dall’interno. Dio parla al cuore e così, in questo luogo intimo e personale nel quale solo Lui entra liberamente, ci fa sentire la sua chiamata.

Durante il pomeriggio i partecipanti al convegno sono stati coinvolti in un itinerario artistico per le vie di Roma alla scoperta delle emozioni dell’arte: un percorso esplorativo su alcuni capolavori del Caravaggio, nei quali ritrovare l’intensità delle emozioni che possono caratterizzare l’esperienza di fede. Il percorso si è concluso con un momento di preghiera presso la Basilica di Santa Maria in Aracoeli presieduto da Mons. Matteo Zuppi Vescovo Ausiliare della Diocesi di Roma.

Il convegno si è concluco con la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei che rivolgendosi alla giovane assemblea, ci ha spronati a non cercare di evitare prove e difficoltà, perché queste fanno parte della vita, e pensare che possa esserci gioia solo quando non ci saranno più ostacoli e fastidi è pura illusione. C’è gioia quando l’amore per il Signore, per una persona, per gli altri è capace di andare oltre ogni contrarietà e sofferenza, anzi quando è capace di dare senso anche ad esse facendole superare di slancio.

Data: 
Venerdì, 14 Dicembre, 2012 - 14:44