Il lavoro dopo la grande crisi

L’Azione Cattolica della Parrocchia della Cattedrale di Adria e il Movimento Lavoratori di AC promuovono un incontro sul tema "Il lavoro dopo la grande crisi. E' davvero finita? Quali prospettive?”. (On-line la relazione - Galleria Fotografica)

Ne parleranno il prof. Devi Sacchetto, sociologo del lavoro dell'Università di Padova, assieme al sindaco di Adria Massimo Barbujani e ad alcuni soci dell'AC: Ernesto Spinello di Confartigiano Polesine (imprese), Andrea Padoan sindacalista CISL (lavoratori) e Matteo Barion segretario diocesano MLAC (gruppi ecclesiali) che porterà anche la sua testimonianza di delegato alla 48° Settimana Sociale dei Cattolici Italiani celebrata a Cagliari a fine ottobre proprio sul tema del lavoro. L'incontro, aperto alla cittadinanza, si terrà sabato 11 novembre alle ore 17:00 in sala Cordella (Corso V. Emanule II). L’incontro ha ottenuto il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Adria.

Articolo pubblicato su La Settimana del 26 novembre 2017:

Sabato 11 novembre 2017, presso la sala Cordella di Adria, l’Azione Cattolica della Cattedrale e il Movimento Lavoratori di Azione Cattolica (MLAC) hanno promosso un incontro dal titolo “Il lavoro dopo la grande crisi. È davvero finita? Quali prospettive” che ha ottenuto anche il patrocinio dell’Amministrazione Comunale.La serata è stata aperta da un’introduzione del prof. Devi Sacchetto, sociologo del lavoro presso l’Università agli Studi di Padova, che nel suo intervento ha illustrato le trasformazioni del lavoro che ci sono state con la crisi economica che ha colpito molti paesi tra cui anche il nostro. Di seguito riportiamo tre aspetti sottolineati nella relazione che può essere letta integramente suwww.acadriarovigo.it

Il primo aspetto é il basso tasso di attività con forti differenze regionali e tassi di disoccupazione giovanile elevati, in particolare nell’Italia meridionale. Questo sta portando ad un rallentamento delle immigrazioni e allo sviluppo di un’emigrazione sostenuta sia da italiani che da stranieri. Il secondo riguarda il lavoro precario che continua a crescere, nonostante una live crescita dell’occupazione a tempo indeterminato, tale condizione di precarietà può produrre effetti sul piano individuale e collettivo: individualizzazione e senso di isolamento, minor attenzione ai contenuti del proprio lavoro e un abbassamento nel livello dei redditi. In questi anni sta emergendo il fenomeno dei lavoratori poveri, persone che pur guadagnando uno stipendio faticano ad arrivare a fine mese. Tuttavia la bontà di un lavoro non dipende solo dal contratto ma è connesso alle mansioni e alle garanzie che ciascun rapporto di lavoro porta con sé. Il terzo riguarda il valore che diamo al lavoro, in particolare considerarlo come l’essenza dell’uomo e come l’elemento principale che permette lo sviluppo dei legami sociali e della realizzazione di sé è assai pericoloso. Infatti, dare al lavoro la centralità delle nostre esistenze implica che quando il lavoro non c’è, le persone entrino in una crisi personale. Occorre pertanto ridare centralità anche ad altri elementi che fanno parte costitutiva della nostra esistenza. L’incontro è poi proseguito con un momento di dialogo in cui sono intervenuti Massimo Barbujani, sindaco di Adria, che ha raccontato di alcune attività in crescita e di altre in crisi nel territorio, Ernesto

Spinello, artigiano di Confartigianato Polesine che ha evidenziato come oggi sia importante valorizzare non solo il lavoratore ma anche chi decide di fare impresa ed è importante che chi intraprende questo passo lo faccia con una scelta meditata per costruire qualcosa che duri nel futuro e non solo come risposta ad una necessità di lavoro. Andrea Padoan, sindacalista FAI CISL si è soffermato sul lavoro femminile e sul lavoro part-time che potrebbe anche essere l’occasione per lasciare spazio per valorizzare altri aspetti della nostra vita e il tempo per la cura. Infine Matteo Barion, segretario diocesano del MLAC che ha raccontato brevemente la sua esperienza quale delegato alla 48a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani evidenziando come nei lavori si sia ribadita la necessità di rimettere al centro del lavoro la persona, utilizzare le tecnologie per migliorare la vita delle persone e non solo per aumentare il profitto.

Luigi Ennio, presidente dell’Azione Cattolica della Cattedrale ha concluso l’incontro ringraziando i partecipanti e auspicando che ci possano essere altri momenti di confronto tra l’associazione e la cittadinanza per essere sempre più Chiesa in uscita come ci chiede Papa Francesco.

Matteo e Luigi

Data: 
Sabato, 11 Novembre, 2017 - 17:00